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Emanuela V.

Ritengo che in questo frangente di vita, nel quale tutti i legami e tutte le relazioni tra le persone, prima che tra terapista e paziente, sono stati interrotti, ogni tentativo di mantenere una sorta di legame, sia iniziativa lodevole. Se la scuola, come insegnante, si è adoperata per mantenere i contatti tra i bambini (incontri tra bambini e docenti su Meet) e non solo nel proporre le attività didattiche, a maggior ragione un centro nel quale si lavora a contatto con la disabilità o con le diverse realtà che i bambini di oggi vivono, trovo che ciò debba essere un dovere. Come operatrice di un centro che segue prevalentemente bambini con autismo o DSA, ci siamo adoperate sin da subito per essere vicine ai bambini trovando il canale migliore per agganciare le famiglie e poter, per quanto possibile, continuare a mantenere dei legami e quindi nel tentativo di non interrompere quanto precedentemente si stava costruendo. Come psicomotricista relazionale in formazione ho potuto, grazie alle vostre proposte e alla competenza dei vostri operatori, evitare che quanto sto studiando e sperimentando nei tirocini, cadesse nel vuoto e nel segno dell'indeterminatezza. L'attenzione che avete posto nel creare rete con le famiglie e nel cercare di ricostruire un setting che divenisse familiare ai bambini nonostante il vedersi in un monitor, vi fa onore. Purtroppo essendo il mio un tirocinio socio educativo con i bambini della scuola primaria, con la chiusura della scuola non ho più potuto avere contatti con le famiglie poiché la psicomotricità relazionale non era materia curricolare. Diverso discorso vale per la collaborazione con il centro nel quale faccio un servizio di educativa e con i bambini più gravi, sono riuscita a creare un connubio tra psicomotricità relazionale, Essential for living e strumenti e ambienti snoezelen. Con loro sto mantenendo una sorta di continuità, ma non potendo contare sulla collaborazione delle famiglie che non sarebbero in grado di aiutarmi in questo tipo di lavoro a distanza, offro proposte sensoriali, tutorial, videomodeling e storie sociali, dalle quali ottengo un rimando di quanto proposto, oltre ovviamente al confronto telefonico settimanale con i genitori. Il grande timore e quasi una certezza è il fatto che questo blocco totale dei servizi comporterà delle regressioni e arresti nei progressi dei bimbi seguiti..sarà un lavoro di ricostruzione dei legami. Questo è un tema che pedagogicamente mi sta a cuore e che trovo sia poco affrontato: cosa accadrà dopo, quando rientreremo nelle realtà più o meno abituali e come cambierà il nostro modo di entrare in relazione corporea con l'altro a tutti i livelli. Felicissima di avervi scoperti e conosciuti, resto veramente in attesa di poter avere vostri interventi su questo tema bellissimo che sono le relazioni e i legami tra le persone, maggiormente nella relazione corporea. Grazie Emanuela

Incontro web del 08/05/20 "Relazione d'aiuto, l'importanza di mantenere il legame"